martedì 8 gennaio 2013


Per non morire soffocato nel mio stesso vomito

Che abbia inizio. Una rubrica per scrittori, poeti, buoni a nulla, devastati e devastanti. Non importa dove arriveremo, l’urlo di questa terra è in espansione e ci spezza le ossa. Rivoli d’inchiostro e sangue, questa è arte, e cigni che si dissetano nei loro delta.
Sì, che abbia inizio. So che tra voi, giganti della terra trina, c’è gente che ha dinamite nelle palle e corre più veloce della miccia. Vi vedo nelle vostre stanze, nei posti di lavoro, nei porcili, in case a pisciare via un po’ di follia e disperazione. So che la vostra carne, se buttata nel fango, diventerà reliquia per i porci; e allora, perché non provare a rischiare? Perché non arrivare alla morte con un sorriso oblungo e infantile?
Lo scopo di questa rubrica è pubblicare i migliori lavori della provincia di Messina. Li giudicherò io, che personalmente sono uno stronzo che in linea di massima se ne fotte del giudizio. Tuttavia, so che in questo spazio di tempo e in questa regione c’è un filo conduttore tra noi tutti, e so per certo che sta per nascere qualcosa di grandioso. Non chiedetemi il perché? Lo so e basta e vi sputerò in faccia se me lo chiederete nuovamente. Forse questo è il secolo del divenire, proprio come diceva il chimico e fisico Ylya Prigogine, forse è solo una questione di entropia.
Qualcuno penserà che la scrittura è una forma di narcisismo o puttanate del genere, voi ed io sappiamo bene che c’è qualcosa di più, sentiamo l’orgia nelle nostre viscere. Al diavolo chi vi dirà che siete degli sbruffoni, personalmente me lo sento ripetere ogni giorno come un mantra, ma è la solita storia di chi non è capace di dare forma al bello.
Saranno pubblicati racconti e poesie di spessore, visioni che daranno altre visioni. Ripeto, sarò io a giudicarli. “Perché proprio tu, brutto figlio di puttana” mi chiederà qualcuno. Perché chi cazzo se ne fotte di voi? Voglio solo essere sconvolto, voglio leggere qualcosa che mi faccia uscire Albione dal buco del culo, e voi avete il dovere di far risorgere la cultura e la lingua italiana. Siete degli idioti se pensate che devono essere i politici a risanare la cultura, loro non ne sono in grado e tra l’altro non ne hanno le facoltà mentali.
Sono gli artisti e gli intellettuali che creano la rete, sono le vostre idee che divorano l’ordine costituito. Se pensate che tutto ciò sia banale, che la nostra rivista sia solo un modo per far passare il nostro tempo, allora state a casa a mangiare banane o a diventare vegani o a trascorre la vostra insulsa vita a dirvi che siete dei geni incompresi. Io non vi credo e vi ruberò il portafoglio proprio mentre starete pensando alla vostra vita.


Mandate i vostri racconti e le vostre poesie all’indirizzo: tonino.cannuni@tiscali.it o al massimo tagliatevi le vene dei polsi dietro il tagadà durante la festa di Spadafora, proprio mentre lo speaker sporco di sudore mangia una panino con carne di cavallo e dice: “E’ arrivato un nuovo sballo in città: è il tagadà”
Pensaci.

11 commenti:

  1. Battezziamo la rubrica col meglio che potevamo possedere. Nella cultura greca l’alfabeto sembra nascere con lo scopo di dar voce ad Omero, ossia alla poesia, ossia alla lirica. La Coppa di Nestore è uno dei più antichi esempi di scrittura greca giunto a noi e in essa vi è incisa una poesia. Uno strano caso del destino, una porcheria forse o il simposio perfetto di un bordello a cielo aperto. C’è un’ atavica eco che lega l’uomo primo all’essere di questo secolo e a quelli venturi; un linguaggio, quello poetico, che non può essere arrestato o dilaniato e che è impresso nei nostri dna. Dna, che se srotolati, sembrano farci leggere le imprecazioni copte, gli oracoli di Delfi, i miti indiani, la morte di Socrate, il popolo che gioca a palla con la testa di Re Luigi, indigestioni da peyote. È come se l’anima avesse un linguaggio più complesso, come se fosse il suo speciale modo di venir fuori. Medicina e progressione, non vi sto dicendo comprensione che sarebbe solo analisi, vi consiglio di stare seduti e leggere, il tutto avrà luogo dentro di voi. Anima parla ad anima, silenzio in aula.
    “Maschere” è la poesia di Alice Paese, pseudonimo e quindi anch’esso maschera. Una donna è sempre un po’ diva, un po’ Madonna ed un po’ puttana, ma qui sembra avere il sopravvento un’unica forma che soverchia tutte le altre. “In principio fu il verbo”, ossia la vibrazione, e per la prima volta ci posso leggere un Dio donna, non quello che apparve ad Abramo, ma la Grande Madre posseduta dal pene di un musicista, gravida di musica, quindi di vibrazione…quindi origine, quindi principio.
    Tonino Cannuni


    MASCHERE di Alice Paese
     
    Le mie lenzuola stropicciate mi urlano che sono viva,
    I  saggi consigli mi dicono che devo perdermi più spesso,
    La disapprovazione nei vostri occhi mi ricorda che sono una diva,
    Non sono nata dall’amore ma dal sesso sporco e violento.
    L’amore dei poeti mi attira ma mi possiede il pene di un musicista.
    Sono la Madonna, Eva e la puttana,
    Sono la tua anima e il tuo ventre,
    Sono quella che farà venire il tuo uomo mentre ti possiede,
    Sono la donna che vorresti essere mentre indossi ogni giorno una maschera.
    L’arroganza è un merito che non puoi comprare.
    Ti puoi sempre truccare, quello sì lo puoi fare.
    Sii buona,
    Non urlare, non chiedere,
    non recriminare, non godere.

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  2. TECHNO-MOLOCH di Tonino Cannuni

    Volteggia di fisionomia scarna
    sull'inguine stellare
    pavoneggiando un'ombra asettica.
    Non parlare del Moloch
    che via si è perso
    perché sulla punta dell'ago
    adagio si sfiora.
    La mordacchia ti tace
    sul dorso del tulipano,
    come croce in petto giace
    l'ultimo clistere
    della porno-techno-house music

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  4. Il Killer dei culi? Strano a dirsi, ma immaginatevi di trovarvi nel bel mezzo di una sanissima scopata ultraterrena, cosa ci faresti di una bottiglia di birra che chiaramente ti sei scolato?
    Il racconto inizia con una perversione e con l’iniziazione. Sembra che le nostre manie siano scandite da fasi ben precise, quasi sacre. Il dialogo fa la sua parte ed è la voce officiante che dà inizio al rito. Vi entrerà in testa e spero che sia l’unica cosa che per oggi vi entrerà.
    Tonino Cannuni


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  5. Fiorellini e ani con salsa rosa di Felice Lizio
    Con il collo di una bottiglia di birra a rendere, su per il culo. Tiffany si muoveva per tutta la casa come una trottola impazzita.
    Mi ricordo di quando mio nonno tagliò la testa al tacchino e prima di morire quella strana creatura con la testa mozzata fece due giri del mattatoio e venne a morire dritto sotto i miei piedi. Tiffany si muoveva lenta con le gambe mezze spalancate con dei movimenti di anca come se volesse trovare il piacere a tutti costi, finché non ritornò nella camera da letto per nuove sensazioni. “Toglimi questa cosa su per il culo che mi sta scoppiando l'ano” disse Tiffany. Aspetta un attimo, rispose Jiuly. Prima devo farti una foto, è una cosa rara da queste parti; sicuramente finirà in qualche mostra a New York.
    …....Dai fammi questa foto artistica che sto quasi per svenire. …..........Ecco fatto, un attimo, mettiti di profilo, fatto. Il più grande capolavoro mai realizzato nel profondo Sud di un profondo retto. E' vero che ogni donna siede sulla sua fortuna. …...........Ahhhh questa devo segnarmela adesso, Amoruccio toglimi questo collo di vetro da 33 prima che le emorroidi facciano festa.
    ….......Avvicinati che ti accontento anche se sarei tentato a prendere la via opposta. ….............Ma chi ti credi di essere, il killer dei culi? Jiuly allungò il braccio ed estrasse dall' ano di Tiffany i 6 cm di bottiglia che depositò sul comodino sopra Opus Pistorum di Miller. …...........Se il barista sa quello che ci hai fatto con questa bottiglia sicuramente la metterà dentro una cornice. ….................O magari ci entra il suo arnese credendo nella reincarnazione di un rapporto anale.
    …......Ascolta dolcezza, queste cose li devi fare solamente con gente esperta come me, se hai a che fare con gli ortaggi è meglio che ci giochi col davanti ,perché una mia amica l'ha presa nel culo, in senso letterale, cioè una carota gli è rimasta lì dentro mettendosi di traverso, ostruendogli l'ano; se n’è andata a casa pensando che tutto passasse con la fuoriuscita spontanea della carota, ma durante la notte ha avuto altri problemi e il marito l'ha portata in ospedale, sai la sorpresa quando il medico sotto i suoi occhi gli ha estratto la carota dal culo. …...........E come è finita tra i due?
    …........Lui era troppo innamorato, penso dopo una fase di stallo l'avrà perdonata, sicuramente ha capito che razza di porca aveva al suo fianco e che se lui avesse avuto più immaginazione sicuramente quel giorno non sarebbe rimasto scioccato e tradito, forse più scioccato che tradito, che differenza fa, forse doveva essere la moglie a svegliargli il sangue con qualche richiesta fuori dall’ ordinario; ma si sa, una donna non fa mai il primo passo............ Sì, però, se gli fosse passato per la testa magari avrebbe potuto fare qualche cosa che si avvicinava a un rapporto di questo genere, avrebbe dovuto farglielo capire non in maniera diretta. …....................Penso solamente che vivevano in mondi diversi, pensa se io sono tutto di un pezzo, mi scopo mia moglie nei modi tradizionali, qualche volta facciamo mosse diverse dal solito naturalmente consone all'elasticità del mio corpo o va a finire come quel tizio che per farsi un'auto pompa si è fatto esportare due costole.
    continua...

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  6. ….........Quindi noi donne per leccarci il fiorellino dovremmo fare piazza pulita del nostro costato?
    …..............Una cosa del genere, e poi gli organi interni te li ritrovi nell'addome, però se una donna dice al marito: “Basta con le solite mosse, ok è bello quando te ne inventi altre, hai vinto l'oscar del cazzo, ma io voglio provare qualcos'altro che non sia un cazzo umano, ma non ho il coraggio di dirtelo e vorrei che tu venissi incontro alle mie esigenze, vorrei che tu mi capissi, mi leggessi nella mente, mettimi un dito nel culo, fai qualcosa di diverso cazzo che così ne ho piene le palle” Tu pensi che una moglie possa dire cose del genere al marito che più dell’ abc non sa andare oltre. Come si sentirebbe questo povero piccolo uomo ?. ….............Io sicuramente mi farei capire dal mio uomo, certo non farei la sfrontata ma con dolcezza lo porterei dove dico io, nel magico luogo del mio piacere. …..................Sei un'ipocrita sessuale, ma se lui fraintendesse questo giochetto che stai per creare, come la prenderebbe ? …...............Si ma io lo sto facendo con lui mica con un'altro? Dove sta il problema? …................E tu pensi che non si offenda, “Sono passati 5 anni di matrimonio, ed io mia moglie non la conosco come la dovrei” scommetto che la penserebbe così
    ….........Ma tutto questo accadrebbe lentamente, scommetto che la seconda volta sarebbe lui a creare le nuove leggi. Perché cazzo dovrebbe rimanerci male , cos'è un eremita?
    ….........No, dolcezza, peggio. Il tuo uomo ci resterebbe male perché non è a lui che gli è venuta per primo questa felice idea anale. Si sentirebbe sconfitto sessualmente, che la sua piccola mente non abbia escogitato la menata di ortaggi, bottiglie e oggetti desiderosi di congiungersi con buchi del corpo umano, la sua mente inizia a schizzare di brutto e non riconosce più il suo piccolo amore che fino al giorno prima divideva dolci scopate, 69 e soliti cliché; inizia a dubitare della sua candida fedeltà e boom, il castello d'amore si è sgretolato per un cetriolo dritto dove non batte il sole.
    Ah dimenticavo, prima ti dicevo che gli ortaggi è preferibile che (pene)trino il fiorellino e non il di didietro per il semplice motivo che ha innescato questa baraonda cosmica umana tra noi due e che lentamente si è propagata per altre vie. Oggi mi hai dimostrato che sei un'ottima combattente e meriti un voto alto ma come ben sai siamo ben lontani dal liberare la principessa dalle grinfie del mostro finale. Comunque, il tuo ano ha superato il livello della birra senza difficoltà, domani inizieremo quello del Jack Daniels. Adesso io come scrittore di questa storia ho l'ultima parola e ti dico buona notte mia rotta in culo.

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  8. La migliore introduzione per questo racconto si racchiude in poche parole: Sgranocchia qualcosa e travestiti d’inganno.
    Tonino

    BLUFF di Olga Bavusotto

    DEPOSIZIONI
    “E ti spogliasti di fronte a me.
    Il tuo seno, così simile al mio, era quello che chiedevo a Dio come dimostrazione della Sua esistenza.
    Ma quello che provavo era la più assoluta antinomia. É lo sporco che ci insegnano, allattati di silicone, pasciuti di Lcd, annichiliti dal nostro stesso idolo.
    Cresco nell’odio della mia natura. Morirò assassinata dal mio stesso fratello. Dov’è la gloria? Io non la vedo. L’ho vista, però. L’ho vista in quel misero attimo, quel granello di tempo nello spazio infinito delle ere, che si susseguono senza tregua, intransigenti. Niente prima e niente dopo sarà così giusto.
    Quell’attimo continua a far girare il mondo, il cielo e le galassie.
    È questo quello che cercate e predicate. Io l’ho avuto. L’ho avuto, qui, ora e subito.
    Il paradiso è per i peccatori. Chi è il male adesso?”

    “allora ti piace?” disse Esmeralda continuando a sgranocchiare le arachidi che avevano comprato lei e Iole. “Sì il concetto è molto interessante, magari alcune parti sono un po’ esagerate per i miei gusti ma è la tua prima poesia perciò, sì, mi piace. Brava. Ma soprattutto: non sapevo fossi lesbica. Chi è la tettona fortunata?”
    “Nessuna, non sono lesbica” continuava a mangiucchiare come se niente fosse. Iole era un po’ stordita “Aspetta, fammi capire, mi stai dicendo che questa poesia non è frutto di un tuo tormento? Nessuna passione che ti ha spinto a scriverlo? Neanche un minimo di empatia, niente?”
    “Sì, ho sentito che le lesbiche pubblicano di più, vanno di moda, hai presente? Come quando posti una canzone dei Joy Division o una frase di Bukowski su facebook e ti arrivano tutti quei pollici all’insù, è una cosa che vince a priori e non ti sei neanche troppo sputtanata.” Iole stizzita le strappa le arachidi dalle mani. “Primo: sia Bukowski che i Joy Division lì amo e, anche se li stanno sputtanando, sappiamo benissimo che tutto erano meno che falsi, come te in questo caso; Secondo: cazzo, siamo amiche perché siamo due stronze, ok, ma pensavo che almeno per una cosa avessi rispetto! questa è la nostra aria, se viviamo è per scrivere. Sei disposta a svenderti con ciò che ami di più?”. Riprendendosi il sacchetto di arachidi, come se niente la turbasse, Esmeralda rispose “Jojò, tesoro, quello che amo di più è il mio culo seduto che non deve più fare da cameriera per vivere, e se questa può essere una via la prenderò”. Iole provò un’ultimo estremo gesto per ravvedere la sua amica: un colpo basso. “perderai di credibilità Esmy. Mi fa schifo anche solo l’idea che quella merda di poesia possa essermi piaciuta, ora che lo so”.
    L’ultima arachide finisce dritta dritta nel sorriso malizioso di Esmeralda “Vedremo darling, vedremo”.
    continua...

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  9. Iole
    Ovviamente quella puttana simulatrice fece carriera. Il suo blog cominciò a riempirsi di lesbiche, prima, buone intenzioni, poi, e infine fottuto qualunquismo. Scelse anche uno pseudonimo idiota “SuperIovine”. La spirale inghiotte tutti. Una volta sull’orlo devi solo decidere se allontanarti tenendoti l’anima oppure buttarti a capofitto, consapevole. Magari penseranno che tu non ti accorga di essere l’anti-cultura più subdola ma tutti ne avremo coscienza ad un livello spirituale.
    Non posso credere di averla pensata una dei nostri, beh, ci sono cascati tutti i suoi lettori. Sì perché dopo il blog ci fu la pubblicazione della prima raccolta di poesie, e la promozione della raccolta e, visto il successo, arrivò un primo racconto d’amore saffico e infine la vidi lì, sotto le luci della ribalta, a rispondere alle domande smocciolose-aumenta-audience di Ursula De Barbara, conduttrice del talkshow più lobotomizzante della tv.
    Come si fa a riconoscere la vera arte? Il mondo è pieno di montati convinti che l’arte sia qualcosa che si possa piegare alle leggi del mercato. Warhol aveva cercato di avvertirci su questo eppure, nel mondo , personaggi che non hanno nulla da raccontare aprono la bocca, le danno fiato e vengono acclamati. La loro sicurezza, la loro prevedibilità, è come se la gente sapesse già cosa vuole e affidarsi a personaggi del genere li rassicuri. É questo il segreto del successo, la chiave per aprire i portafogli. Vendere è creare l’aspettato. Il sacrosanto giusto assoluto.
    Restiamo senza parole di fronte al modo in cui la società abbia portato al suicidio “le migliori menti della nostra generazione”. Le migliori intelligenze dell’umanità continuano a fottersi il cervello e il fegato, giorno dopo giorno, per andare avanti.
    Le anime sensibili avevano sentito le polveri sottili farsi spazio nei loro polmoni come un cancro. Ci avevano avvertito. Ci hanno regalato tutti gli strumenti per capire il bluff ma continuiamo a perdere, siamo patologici.
    continua...

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  10. Esmeralda
    Le feci leggere la mia poesia un pomeriggio, avevamo comprato arachidi perché adorava sgranocchiarle leggendo, sapevo che così l’avrei messa di buon umore.
    Iole è l’amore della mia vita, ma lei non lo sa.
    Avevo pianto mentre scrivevo quella poesia. Piangevo pensando a lei e al suo seno, all’odio e all’amore, alla chiesa e alla dignità. Non potevo certo perderla dicendole la verità, avrei dovuto cambiare le nostre chiacchierate sulla vita con racconti immaginari su un’ipotetica “tettona fortunata”, no, non ero pronta. Potevo vivere nel suo odio ma l’odio è pur sempre un sentimento, l’opposto dell’amore. Poteva bastarmi.
    Successe quando dormì una sera a casa mia e le prestai un mio pigiama. Si sbottonò la camicia e slacciò il reggiseno di fronte a me, mentre parlavamo del nostro viaggio a Berlino, in un attimo la camicia raggiunse il pavimento e con lei il reggiseno, era nuda di fronte a me e io quasi non riuscivo a capire dov’ero, girava tutta la stanza e lei al centro. Figuriamoci se avessi potuto spiegarle che avremmo alloggiato da un mio amico a Prenzlauer Allee.
    Ho avuto la visione di quell’attimo. Tutto quello che mi sarebbe bastato da lì in poi. Spesso si vive come se la vita non possa finire mai e ci si dimentica degli attimi. Io, un giorno, di fronte al mio camino, quando sarò una dolce vecchietta rattrappita penserò a quel momento di pura gioia. Lei sarà sempre con me. Ma quell’istante di paradiso non poteva essere solo mio, doveva essere di tutti. I miei lettori sanno la verità.
    Magari sarete tristi per me, non dovete. Non si rinuncia alla felicità se la persona che ami lo è, la tua felicità deriverà da ella. La cosa davvero importante è ciò che mi ha insegnato. Lei non è, e sarà mai, il mio tesoro ma gli strumenti che mi hanno aiutato a trovarlo. Lei è la stella polare che mi ha indicato la rotta.
    Iole non poteva amarmi come io la desideravo. Era un desiderio carnale che mi bruciava dalla gola dello stomaco. Colpiva come un pugno chiuso e mai avrei sopportato questa agonia a lungo. Odiami Iole se non puoi amarmi. Riempiti di qualunque convinzione aulica tu voglia. La realtà è che io ti bramavo, poi ho scoperto la differenza tra il sesso e l'amore: il sesso svuota, l'amore riempie. Tu ha riempito quel vuoto che volevo colmare da sempre.
    continua...

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  11. Iole
    Quindi vi ha detto che mi ama? Scommetto che la frase “l’odio è pur sempre un sentimento" lì per lì vi sembrava una frase sensata ma che ora che ve lo faccio notare vi rendete conto della stronzata,eh? magari avrà fatto leva sul vostro desiderio di avere un lieto fine. Ha giocato con le vostre pulsioni più basse e contemporaneamente sulla visione del mondo più elevato, dove l’amore vince su tutto, anche sull’evidenza dei fatti ovvero che avete dato credito ad una che si fa chiamare superIovine.
    Avete ceduto alla sua faccia da poker.
    Non vi biasimo, l’ho fatto anch’io, ma adesso è ora di usare l’asso che vi ho nascosto nella manica.

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