venerdì 4 novembre 2011

Apocalypse Munnizza: l'emergenza spazzatura nella provincia tirrenica di Messina

Torna l'emergenza spazzatura nella provincia tirrenica di Messina, proprio nel momento in cui, fra mille polemiche, la frastornata Ato 2 ha assegnato ad una nuova ditta, la Dusty di Catania, l'appalto per la raccolta dei rifiuti nei 38 comuni dell'area.
Di come l'Ato 2 Messina sia riuscita a dilapidare milioni e milioni di euro nel corso degli ultimi sei anni abbiamo discusso spesso, si tratta tutto sommato di una pratica ben nota nella nostra regione, quella dell'occupazione politica del carrozzone di turno, luoghi delle istituzioni all'interno dei quali smistare parenti ed amici degli amici, dissanguando casse comunali e popolazione.
Ciò che non possiamo perdere adesso è però la nostra dignità di cittadini, il senso civico che dovrebbe contraddistinguere in ogni momento la nostra esistenza all'interno della comunità. Arrendersi agli interminabili cumuli di spazzatura che stanno travolgendo tutta l'area tirrenica, approfittare dell'emergenza per liberarsi di lavatrici, televisori, di rifiuti speciali che dovrebbero invece essere conferiti in altri luoghi, secondo altre procedure, abituarsi all'inaccettabile assenza con delle nostre istituzioni, che rimangono silenziose di fronte alla morte fisica, perchè di questo si tratta, di un territorio che nel tempo patirà ineluttabilmente gli effetti inquinanti di questo scempio, significa partecipare attivamente alla barbarie sociale e politica che sta distruggendo la nostra provincia.
Non prendere posizione aiuta soltanto la parte più oscura della politica ad andare avanti, conscia che, qualsiasi cosa avvenga, nella società non si sviluppa alcuna reazione.
Sino a quando continueremo a restare indifferenti di fronte a tutto questo?
Apocalypse Munnizza 
L'emergenza spazzatura nella provincia tirrenica di Messina

domenica 23 ottobre 2011

La lezione di democrazia del popolo tunisino


Foto di Germano Cucinotta
TUNISI - Da stamattina si respirano entusiasmo, gioia, felicità qui a Tunisi. Le persone scoprono, per la prima volta dopo tanti anni, di avere un ruolo, un ruolo importante, nel funzionamento civile del proprio paese. Ai seggi per le elezioni dell'Assemblea Costituente che riscriverà la Costituzione della Tunisia ci sono code lunghissime, già dalle prime ore del mattino. Nessuno vuole mancare all'appuntamento del voto, tutto si svolge all'insegna della serenità: è una lezione di civiltà anche per noi italiani, che saremo pure economicamente più sviluppati, ma che abbiamo forse perduto la nostra coscienza di cittadini, abituati all'idea che la democrazia, la libertà, siano diritti scontati, perpetui, infiniti. Abbiamo dimenticato che la libertà va invece conquistata ogni giorno della nostra vita, che non farlo, che considerare per acquisita la possibilità di espressione di cui godiamo, significa accettare l'arbitrio del potere altrui, addormentandosi in un'illusione di libertà, in una finzione di democrazia, che lentamente, ma in modo inesorabile, annulla il nostro pensiero individuale e spegne la visione critica, che ci lascia avvertire come un qualcosa di sbagliato ogni cultura lontana e diversa da noi, mortificando le differenze, spingendoci verso un unicum socioculturale che distrugge il significato puro della nostra esistenza di individui all'interno di una comunità, che svuota ed annienta ogni sforzo di costruire una società più forte, più giusta, più egualitaria.
In tutto questo oggi la Tunisia, questo piccolo paese così vicino, e così simile, alla nostra Sicilia, non ci è inferiore, anzi c'insegna la bellezza, la straordinaria meraviglia del concetto puro di volontà popolare, in una parola, la democrazia.


Mauro Mondello

giovedì 20 ottobre 2011

Settentrionale Sicula - il nuovo numero in versione PDF!


Settentrionale Sicula - Numero 1
Guerra e Pace

In questo numero:
La via crucis della morte ~ di Ramona Mondì
L'Intervista ad Angela Musumeci ~ di Emanuela Sciarrone
Il ponte dei sospiri ~ di Annalisa Saccà ed Emanuela Sciarrone
La fiera dell'involuzione ~ di Giuseppe Cassone e Mauro Mondello

Post-it

Democrazia malata ~ di Giovanni de Gaetano
Un primo giorno di scuola più che normale ~ di P. Daveru
Mentalità vincente ~ de "La Casa degli Appesi"

SCARICA IL NUMERO 1 IN PDF ~ CLICCA QUI

mercoledì 20 luglio 2011

Settentrionale Sicula - NUMERO 0 in versione PDF!!!!

Settentrionale Sicula - Numero 0
CATTIVO ODORE
L'ombra del malaffare sui rifiuti


Sommario

Stiamo fetendo - pag.4
di Igor Mento, Cettina Casella e Dario Bitto

E lo chiamavano "Asse del mare" - pag.6
di Rita Lorena Paone ed Isidora Scaglione

Il museo della vergogna - pag.8
di Giuseppe Cassone e Francesco Giorgianni

Comuni alla deriva...per colpa di un derivato - pag.9
di Annalisa Saccà

Post-it - pag.11

Ecco il link da cui scaricare il numero 0 di Settentrionale Sicula: 
http://www.filesonic.it/file/2463732731
CLICCATE SU "SLOW DOWNLOAD" NELLA COLONNA IN FONDO ALLA PAGINA A DESTRA!!!





Presentato il primo numero di Settentrionale Sicula!

La Redazione di Settentrionale Sicula quasi al completo!
E' stato presentato nella serata di ieri il numero 0 della rivista sociale d'inchiesta Settentrionale Sicula, nella splendida cornice del Castello di Spadafora.
Il responsabile editoriale della pubblicazione, Santo Gringeri, ha sottolineato come da tempo l'Associazione Centopassi stesse cercando di impegnarsi in un progetto giornalistico, chiarendo inoltre, ancora una volta, il carattere di assoluta indipendenza che contraddistinguerà la rivista e l'intenzione prioritaria di radicarsi in maniera capillare sul territorio tirrenico della provincia messinese compreso fra Villafranca e Milazzo.
Mauro Mondello, il direttore responsabile di Settentrionale Sicula, ha invece posto l'accento su come il progetto giornalistico di un mensile gratuito che si occupi d'inchiesta in maniera totalmente libera costituisca in effetti un tentativo del tutto inedito per la provincia di Messina. Anche per questo ha nuovamente rivolto ai presenti un invito a partecipare ed a supportare in ogni modo possibile Settentrionale Sicula.
Infine, sono stati illustrati i contenuti della rivista, ecco quindi una piccola presentazione degli articoli apparsi sul primo numero, già in distribuzione:
  • Stiamo fetendo, di Igor Mento, Cettina Casella e Dario Bitto – Un'analisi delle motivazioni alla base della disastrosa gestione dei rifiuti nella provincia di Messina, con uno spazio dedicato alla presentazione del progetto di raccolta differenziata che il gruppo ECO-98041 sta cercando di portare avanti nel comune di Monforte S.Giorgio.
  • E lo chiamavano “Asse del Mare”, di Rita Lorena Paone ed Isidora Scaglione – Cosa si nasconde dietro il progetto di un ambizioso collegamento litoraneo ridottosi invece ad una stradina di 350 metri fra Scala Torregrotta e Monforte Marina?
  • Il museo della vergogna, di Giuseppe Cassone e Francesco Giorgianni – Il Museo dell'Argilla di Spadafora: l'ennesima incompiuta sulle spalle del finanziamento pubblico
  • Comuni alla deriva...per colpa di un derivato, di Annalisa Saccà – In cosa consistono gli arditi strumenti finanziari utilizzati da numerosi comuni, fra i quali Rometta, della nostra provincia?   

venerdì 15 luglio 2011

Martedì 19 luglio presentazione del Numero 0 della rivista!

Finalmente ci siamo!
Martedì 19 luglio, alle ore 19, presso il Castello di Spadafora, si terrà la presentazione della rivista sociale d'inchiesta Settentrionale Sicula.
Interverranno Santo Gringeri, responsabile editoriale della pubblicazione, Mauro Mondello, direttore responsabile della testata, ed i membri del gruppo di redazione.

Settentrionale Sicula, il cui primo numero sarà distribuito ed illustrato nel corso della serata, è una rivista mensile che si pone l'obiettivo di occupare uno spazio d'informazione indipendente nella provincia tirrenica di Messina, proponendo un giornalismo d'inchiesta ed approfondimento che si concentra in maniera specifica sulla realtà del territorio, con l'intenzione di stimolare il dibattito nella società e promuovere un cambiamento nella cultura civile.
L'ambizione del progetto è quella di creare un'opportunità di confronto condivisa e libera, che superi qualsiasi logica di appartenenza nel rispetto di ogni punto di vista, ricercando la verità dei fatti al di fuori di ogni condizionamento.
La testata, la cui collaborazione è aperta e volontaria, si sta sviluppando in una piattaforma media a 360 gradi, con un blog d'opinione, una web radio, un canale video You Tube ed una presenza capillare sui più importanti social network della rete.

mercoledì 1 giugno 2011

Il valore dell'informazione

da Settentrionale Sicula - Anno I - Numero -1 / 2011 
di Mauro Mondello


Un’informazione corretta, plurale, indipendente, costituisce uno degli elementi imprescindibili di qualsiasi società democratica. In un paese, l’Italia, in cui la cultura del confronto è ormai mortificata da una classe dirigente che ha annientato il significato delle istituzioni e ridotto la politica ad uno spettacolo di quarta classe, il giornalismo resta uno degli ultimi strumenti che ci permetta di continuare a nutrire la nostra coscienza civile, a difendere la nostra dignità di cittadini onesti e liberi.
Settentrionale Sicula nasce per dare spazio ad ogni verità non detta, ad ogni notizia non data, alle centinaia di informazioni che ogni giorno ci vengono nascoste da tutti quei giornali che, schiavi del potere politico ed economico di quanti li manovrano, non possono essere nient’altro che uno dei tanti tasselli nel meccanismo di controllo sociale e clientelare intorno a cui si muove tutto il sistema produttivo della nostra provincia.
Di tante cose potranno accusarci, ma non di avere padroni. Ci metteremo la faccia, i nomi ed i cognomi, proveremo ad occupare quello spazio giornalistico in cui nessuno nella provincia di Messina ha mai provato a ficcare il naso. Cercheremo di dare fastidio, di proporre informazione d’inchiesta, lo faremo con entusiasmo e senza grande esperienza, con la speranza di poter contribuire, almeno un po’, alla crescita di un territorio più attento, più consapevole, magari anche migliore.

martedì 31 maggio 2011

La riffa del voto

A 24 ore dalla chiusura della tornata elettorale valida per l'elezione a sindaco del Comune di Torregrotta, riproponiamo l'analisi di Antonino Giorgianni, già pubblicata sul numero -1 presentato lo scorso martedì in occasione del confronto pubblico organizzato dal nostro giornale, ancora più attuale ed importante oggi, dopo i risultati emersi dalle urne.


La riffa del voto - di Antoine Giorgianni


Il 28 ed il 29 maggio si voterà a Torregrotta per il rinnovo dell'amministrazione comunale.
In un paese che solitamente vive la politica con indifferenza, senza interesse, l’approssimarsi delle elezioni crea improvvisamente un clima di grande animazione.
Nascono gruppi e gruppetti, ci si comincia a riunire a ritmi frenetici, tutti si preparano al meglio per l’evento più importante, la gara più attesa, la festa più lunga: la presa del Comune di Torregrotta.
E’una vera e propria riffa del voto, una lotteria impazzita fra passerelle musicali e processioni di seguaci, vivendo alla giornata, senza programmi precisi, senza progetti ben delineati, piuttosto con il solo e semplice obiettivo di curare i piccoli interessi clientelari.
Torregrotta è cambiata, oggi è un paese cresciuto a dismisura: certo non esistono statistiche precise, ma è evidente che alla moltiplicazione della densità abitativa non abbia fatto seguito una politica infrastrutturale che accompagnasse il cambiamento urbano.
Asili nido, edilizia popolare, centri di aggregazione sociale, si tratta di priorità indifferibili per la nostra comunità, urgenze rispetto alle quali nessuno dei candidati sembra oggi poter dare sicurezze. Da anni Torregrotta ha bisogno di un nuovo piano regolatore, di un progetto di totale rimodellamento urbanistico che liberi il comune dall’abusivismo, dall’anarchia architettonica, che trasformi quello che è oggi diventata Torregrotta, un paese dormitorio, in una realtà più armonica, che rispetti il territorio e le aspettative sociali ed economiche dei suoi abitanti.
Il lassismo in materia di politica edilizia, perpetrato sia a livello istituzionale sia da parte di tutti quegli architetti, costruttori, ingegneri, progettisti, imprenditori che sulla leggerezza dell’amministrazione hanno costruito la loro fortuna d’impresa, ha provocato conseguenze sociali gravissime: languono i luoghi di socialità, eccezion fatta per quelle poche benemerite associazioni che isolate si contrappongono agli unici punti d'incontro ormai rimasti agli abitanti di Torregrotta, vale a dire i bar, le sale giochi, le bische, i ristoranti.


Sembra che tutto abbia il segno negativo, che niente migliori nel nostro paese, ed invece no!
C'è in effetti un fattore che registra una crescita sostanziale, ed è il clientelismo; chiunque si trovi nelle condizioni di elargire un favore, alimenta questo processo di svuotamento sociale, un meccanismo che svilisce le condizioni di civiltà e di cittadinanza di Torregrotta e che di fatto porta avanti quel clima di malaffare che dalle nostre parti è purtroppo spesso assimilabile ad una cultura, quella mafiosa, che non è invece più possibile tollerare.


A questo stato di degrado istituzionale, cui inevitabilmente è seguito un decadimento sociale ed economico ormai incontrollabile, la politica risponde con le associazioni di scopo (elettorale).
Ci si chiede dove siano andate a finire le forze riformiste, democratiche, ciò che una volta chiamavamo “la sinistra”. Ebbene esistono, almeno così dicono, ma sono state risucchiate nel pantano dei due schieramenti, trascinate nel limbo dalle solite logiche di scambio tipiche del momento elettorale.
Questo teatro dell'assurdo, del non sense, rievoca gattopardiane memorie, un’etica del cambiare tutto affinché tutto resti uguale che ci avvilisce e che un poco svuota il senso stesso della competizione amministrativa.
Diventa così impossibile trovare un filo conduttore, qualcosa che ci orienti nella scelta fra una delle due coalizioni, per cui che dire, si vada avanti armati l'uno contro l'altro, e vinca il peggiore.

venerdì 29 aprile 2011

I comuni tirrenici e il problema spazzatura: chi è il più colpevole?


di Mauro Mondello

E'tornata la spazzatura, fuori dai cassonetti ovviamente, a Spadafora (e non solo). In realtà non dovrebbe più sorprenderci, se è vero che la questione dello smaltimento dei rifiuti da almeno 20 anni continua a rivestire un ruolo principale nella dinamica sociopolitica di tutti i comuni del messinese.
L'argomento è ampio e complesso, certamente le responsabilità più pesanti stanno sulle spalle delle amministrazioni, dell'orrendo modo di fare politica tipico di un fare culturale lassista e clientelare purtroppo standardizzato in tutto il Meridione del nostro paese. Nodo centrale del tema è la connivenza, sempre più evidente, fra la criminalità organizzata, che nella spazzatura ha trovato il vero e proprio Eldorado, una fonte di guadagni limpida ed infinita cui attingere nella più serena delle semplicità, e quelle stesse istituzioni che il problema della gestione dei rifiuti dovrebbero invece impegnarsi a risolverlo. 

Su tutti questi aspetti senza dubbio ci concentreremo, abbiamo documenti e testimonianze che meritano un lavoro di diffusione preciso e capillare, e su ciò abbiamo deciso di concentrarci nelle prossime settimane. 
Qui, adesso, trovo però più interessante andare a monte del problema, vale a dire dentro la società, fra quelle persone che a Spadafora, a Venetico, a Torregrotta, in ogni comune della fascia tirrenica messinese, ci vivono, e che dunque conoscono perfettamente, da decenni, il problema dei rifiuti. Tutti noi, tutte queste persone, hanno fatto il possibile per contribuire a risolvere la questione? Ci siamo davvero impegnati, concretamente, nel trovare una soluzione ad una difficoltà che, sul lungo termine (ed attenzione, forse non se ne si ha la sensazione, ma siamo già sul lungo termine, essendo quella dei rifiuti una tragedia ambientale già vecchia di almeno 20 anni) potesse invertire definitivamente la tendenza?

Ebbene la risposta è NO. Come spesso accade non ce ne siamo dimenticati, che sarebbe quasi un sollievo, abbiamo invece scelto, coscientemente, di non affrontare la situazione, insistendo nell'alimentare un sistema politico e culturale che vive il momento elettorale (teoricamente il culmine della vita civile di un paese democratico, l'attimo in cui ognuno di noi può finalmente mostrare, a se stesso ed al mondo, come concretamente la pensa in merito agli argomenti più determinanti del suo essere cittadino) in quanto dimensione distaccata dalla vita quotidiana, espressione di una condizione temporale a sè, in cui la scelta di un candidato piuttosto che un altro non passa per la valutazione effettiva di ciò che si è fatto o che si considera sarà possibile fare, ma, piuttosto, concentrandosi sul potere contrattuale che quella scelta, quel voto, potrà costituire una volta terminata la consultazione.

E' il voto di scambio, un fenomeno ben conosciuto, più volte studiato e mai superato, cui ognuno di noi si presta, anche inconsapevolmente, all'atto di dover decidere le sorti della propria amministrazione politica, qualunque sia il livello cui ci si riferisce, e che ha come inevitabile conseguenza l'affermazione di soggetti politici incapaci e collusi, che insigniti delle cariche più potenti del sistema gestionale locale si disinteressano, una volta raggiunto il proprio obiettivo politico (il potere) dei problemi del territorio. Ogni volta ci si dice, "questa è l'ultima volta, è chiaro che i cittadini hanno capito che non è più possibile insistere nel votare questa gente", ed ogni volta, invece, si rimane profondamente delusi dall'assistere al ciclico perpetuarsi di questa assurda dinamica culturale, un maniera di vivere la propria responsabilità civile di cittadino secondo un modello che, ce ne si renda conto o meno, non può definirsi in altro modo che MAFIOSO.

Tornando però alla spazzatura ed all'interrogativo precedente sull'impegno che ognuno di noi ha profuso nel cercare la soluzione del problema rifiuti, vi è un elemento, evidente, che sancisce ancor più nettamente il completo disinteresse, e la conseguente responsabilità, che la società civile, tutti noi, abbiamo nei confronti della mancata risoluzione del problema. Mi riferisco all'atteggiamento di indifferenza e, peggio ancora, di abuso, che i cittadini mostrano al momento di dover scaricare un sacco di spazzatura in un cassonetto già stracolmo, magari tempestato di immondizia tutt'intorno. 

Non si accende in colui che si appresta a depositare i propri rifiuti un moto di indignazione, un sentimento di protesta, un naturale risentimento nei confronti di quelle istituzioni che dovrebbero occuparsi della questione, tutt'altro, non soltanto infatti si continua serenamente nella quotidiana routine di deposito della propria immondizia, ma si fa anzi di più, si sfrutta il momento di difficoltà per liberarsi dei rifiuti più ingombranti, e si materializzano così frigoriferi, divani, forni, televisioni, tutta una galassia di utensili, elettrodomestici, mobili, di scarti che sarebbe necessario smaltire secondo processi speciali, vengono abbandonati all'oblio delle strade, ormai sommerse da centinaia di chili di spazzatura.

Credo sia questa l'immagine che più di tutte rappresenta lo sprofondo civile e culturale nel quale la nostra società, le nostre famiglie, tutti noi, siamo precipitati.
Dovremmo provare vergogna, e preoccupazione, soprattutto capire che senza impegnarsi nel cambiare le cose, nel modificare questi atteggiamenti, specialmente in riferimento al tema della spazzatura, andremo incontro a conseguenze gravissime.
E'la storia della Sicilia, di Messina, della provincia tirrenica, da chissà quante centinaia d'anni. Eppure non lo abbiamo ancora capito.

giovedì 28 aprile 2011

Perchè nasce Settentrionale Sicula

di Antoine Giorgianni


Settentrionale Sicula indica un luogo, la zona Nord Est della Sicilia, che si affaccia sul Tirreno e che è parte della provincia di Messina. E'un settentrione anche questo, rispetto alla Sicilia ed ai tanti Sud del mondo, anche se in verità col Nord c'è poco da spartire.
E' qui che sta nascendo un'idea, portata avanti da un gruppo di persone, uomini e donne che in questi luoghi dispersi e bellissimi hanno deciso di passare la loro vita, che si stanno impegnando in un progetto editoriale per il quale, appunto, si è scelto il nome di Settentrionale Sicula.
Si tratterà di un giornale mensile, di una piattaforma online, di una radio web, di tante altre iniziative sul territorio che avranno lo scopo, unico e solo, di informare sui fatti, sulle ragioni dell'uno e dell'altro, sulla realtà quotidiana, andando ad occupare uno spazio lasciato da decenni tremendamente vuoto, quello dell'informazione indipendente nella provincia di Messina.
La nostra è una realtà di sottosviluppo, calata in un contesto economico che soffre doppiamente i contraccolpi della recessione globale, sfiancato com'è da un quadro di illegalità, di clientelismo, di amministrazioni pubbliche inefficienti e corrotte.
Di fronte a tale degrado manca una risposta collettiva della società, che continua a concentrarsi individualmente su problematiche che hanno invece bisogno di un respiro ben più ampio. Continuando a coltivare gli interessi secondo logiche di frammentarietà non sarà mai possibile raggiungere gli obiettivi del bene comune, dello sviluppo, il cui fine, più che mai necessario nella nostra dilaniata Sicilia di oggi, è la civile convivenza.
Perchè ciò si avveri è prioritario riaccendere l'interesse dei cittadini, informandoli, costruendo un'opinione pubblica attiva, reattiva, che incida concretamente nel processo di formazione di una classe sociale, politica, culturale, democratica, NUOVA, che abbia nella legalità il suo valore principale e fondante.
Affinchè tutto ciò si determini non è possibile prescindere da un'informazione indipendente e pluralista, un fattore di democrazia determinante in qualsiasi contesto di sviluppo. A questo vogliamo contribuire con il progetto di Settentrionale Sicula, rompendo il muro della disinformazione, del qualunquismo, dell'omertà, perchè qualunque progresso civile passa per la conoscenza dei fatti: speriamo adesso di esserne all'altezza.