di Daniele D'Agostino
In questi giorni
zuppi di campagna elettorale, pioggia, coriandoli, arresti, indagini,
colpi più o meno bassi arriva come un poco diplomatico protagonista
il caro e affezionatissimo Festival della canzone Italiana di Sanremo che dal suo storico teatro Ariston tanto fa discutere nei bar
oltre a tenere incollati milioni di italiani davanti alla tv.
E' proprio seguendo le serate messe su
da Fazio & Co. (piene di musica e par condicio) che mi è tornata
in mente questa bellissima canzone sanremese di tre anni fa cantata
dagli Afterhours : “Il paese è reale” si intitolava. Come ogni
buona canzone ovviamente venne eliminata la prima sera dal concorso
ma poi venne premiata con il premio della critica intitolato alla
compianta Mia Martini.
Il mio invito all'ascolto di suddetta
canzone non ha lo scopo di attaccare i metri di giudizio applicati al
Festival bensì quello di sottolineare il senso di estrema attualità
che riesce ad aderire alla luce della campagna elettorale che a
tamburo battente si avvia al rush finale che sfocerà nelle elezioni
politiche del 24 e 25 febbraio prossimi.
L’impetuosa rabbia che esplode dalla
melodia e dalle parole de “Il paese è reale” può permettere un
riorientamento della bussola della nostra partecipazione democratica
alla vita del paese.
Le elezioni sono il momento più alto
in cui si esprime la democratica partecipazione diretta dei
cittadini: con quella “x” si ha la possibilità di determinare il
proprio futuro e quello della collettività. Troppo spesso quel
piccolo segno è stato vittima di mercanteggiamenti, di scelte
superficiali, di rassegnazione accompagnata alla classica frase
“tanto nulla potrà mai cambiare”.
Non è mia intenzione fare campagna
elettorale, queste righe non vogliono dare nessuna investitura a
chicchessia, il mio vuole essere solo un monito alla responsabilità:
informatevi, discutete, ascoltate, leggete, fatevi un opinione,
ragionate, siate partecipi, fate “qualcosa che serva” con quel
segno per far bene alla vostra Italia.
E tu vuoi fare qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda
Non ti accorgi che se lo vuoi tu
Quel che valeva poi non vale più
Se ti han detto resta a casa
Vola basso non scocciare
Se disprezzi puoi comprare
Se vale tutto niente vale
Se non sai più se sei un uomo
Se hai paura di sbagliare
Se hai solo voglia di pensare
Che fra poco è primavera
L'appuntamento elettorale con il
passare delle settimane si sta tingendo sempre più di un significato
quasi da ultima spiaggia per il nostro paese; questa virtuale terza
Repubblica che ancora sembra una massa amorfa imperscrutabile
potrebbe essere il volano che determinerà il futuro nostro e delle
generazioni future. Il tempo dei giochi forse è veramente finito. E
se i giochi sono davvero finiti forse è arrivato il momento di
essere i veri protagonisti. E possiamo esserlo solo rendendo
assolutamente intimo e vero quell’istante che nel segreto dell’urna
vorremo esprimere.
Io voglio far qualcosa che serva
Dir la verità è un atto d'amore
Fatto per la nostra rabbia che muore
Buon voto a tutti.
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