Il problema non riguarda
mica i soldi. Che certo non navighiamo nell'oro, ma in questi mesi
abbiamo dimostrato che in qualche modo alla fine si riesce sempre a
chiuderlo il giornale.
No, il problema,
purtroppo, è molto più serio.
Succede che nel 2011
abbiamo fondato questa rivista, Settentrionale Sicula. Nel febbraio
del 2011. L'idea è partita dal Circolo Arci Centopassi Torregrotta,
vale a dire da parte di un gruppo di persone che già da diverso
tempo provava a fare del lavoro sociale e culturale in un territorio
della provincia messinese, l'area tirrenica compresa fra Villafranca
e Milazzo, che definire in stato di abbandono è forse riduttivo,
oltre che ottimista.
I ragazzi
dell'associazione hanno chiamato me, che di professione provo, con
fortune economiche alterne (ma soddisfazioni professionali costanti)
a fare il giornalista, e insieme abbiamo costruito quella che penso
di poter considerare, con orgoglio, molto più di una rivista, cioè
a dire un vero e proprio laboratorio di idee e, soprattutto, una
dimostrazione vivente che non c'è niente di impossibile, nemmeno in
Sicilia, neanche nella provincia di Messina: basta crederci.
Abbiamo dato alle stampe
11 numeri della rivista in due anni, abbiamo organizzato dibattiti
politici su temi sentiti e delicati quale quello della costruzione
dell'elettrodotto Terna a Pace del Mela, o la questione argilla a
Valdina, sino all'ultimo evento di dicembre, un happening letterario
con performance artistiche live, Surreale Sicula, che, nonostante se
ne siano accorti in pochi, dal punto di vista organizzativo e per
quel che riguarda i contenuti che siamo riusciti a diffondere, ci ha
regalato grande soddisfazione.
Questa, in brevissimo, la
nostra storia.
Scrivo in brevissimo
perchè tutte queste cose, che sono solo una parte del nostro lavoro,
le abbiamo portate avanti mettendoci passione e tempo, incontrandoci
settimana dopo settimana, riunione dopo riunione, con l'unica
intenzione di dare il nostro contributo al cambiamento, al
cambiamento reale però, non quello di cui si parla il sabato alle 3
di notte fuori dal Rockerilla.
Non siamo gli unici, e
soprattutto non siamo perfetti. Di gruppi che si muovono sul
territorio fortunamente ce ne sono diversi e speriamo ne nascano
sempre di più. Ne abbiamo appena avuto una splendida dimostrazione
con le elezioni di Monforte San Giorgio, dove un gruppo di persone
serie e determinate è riuscito nell'impresa di una vita: far
diventare sindaco un ragazzo non soltanto giovane, ma a quanto pare
persino onesto e preparato.
Di progetti editoriali,
di spazi in cui poter esprimersi, dentro ai quali poter far sentire
la propria voce in maniera strutturata, identitaria, forte e precisa,
non ce ne sono invece molti. Anzi, direi che non n'è nessuno. A parte,
appunto, Settentrionale Sicula.
Ecco, noi ciclicamente da
più di 12 mesi, pubblichiamo qua e là, su tutti i mezzi di
comunicazione a noi disponibili, un annuncio, ormai disperato, rivolto alle
persone. Chiedendo di partecipare, chiedendo di venire da noi e
proporci le cose che hanno da dire, tutte le cose che hanno da dire.
Lo chiediamo a quelli che ogni giorno gridano che i nostri
paesi fanno schifo, che non c'è lavoro, a quelli che sul loro
profilo facebook pubblicano le foto del rivoluzionario “Che” Guevara e
postano citazioni colte. Lo chiediamo, soprattutto, agli uomini ed
alle donne, ai ragazzi ed alle ragazze, che si lamentano ogni giorno,
ogni ora, in ogni tempo, esprimendo, a parole, la loro voglia di
cambiare le cose.
La risposta che
riceviamo, che abbiamo ricevuto, è sempre stata il vuoto, il nulla, l'assoluto silenzio.
In oltre due anni di
tentativi costanti, di sforzi infiniti e sfinenti, siamo riusciti ad
integrare nel gruppo originale di persone che facevano parte della
nostra redazione appena due nuovi ragazzi. Senza contare che altri due, per
motivi vari, c'hanno abbandonato lungo il cammino.
Noi non cerchiamo geni
della scrittura, grandi letterati o dotte menti di chissà quale
lunga esperienza, ma, solo e semplicemente, PERSONE.
Persone di ogni genere,
età, sesso, nascita, etnia, formazione, professione e chissà
cos'altro.
Persone che vogliono
cercare di cambiare le cose, ma davvero, non soltanto al bar nel fine
settimana.
Persone che le bandiere
non le sventolano per sentirsi più uguali a qualcun altro, ma perché credono che dietro alla possibilità di scegliere
un simbolo si nasconda il privilegio più grande della nostra
società: la libertà.
Persone che hanno capito
che il cambiamento non è un poster in una stanza o una fotografia su
una maglietta, ma l'impegno civile e sociale di ogni giorno: perché il nuovo non si costruisce nel weekend, perché la rivoluzione
non si fa in vacanza, perché dovremo un giorno pur dimostrare di
credere davvero nelle cose in cui diciamo di credere.
Ancora, disperatamente,
rinnoviamo a tutti quanti l'invito a venirci a trovare in una delle
nostre riunioni di redazione, anche soltanto per la curiosità di vedere
chi sono questi quattro sciroccati che provano a stampare un giornale
libero in una zona in cui di libero non c'è praticamente più
niente.
Scriveteci a:
settentrionalesicula@gmail.com
Vi aspettiamo...
Mauro Mondello
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